Antico luogo di culto ubicato nel centro storico del grazioso borgo medievale di Gerace, la chiesa intitolata a San Francesco d'Assisi è un grandioso edificio gotico edificato nel 1252 sulle rovine di un precedente romanico.
La monumentale chiesa, che misura 40 metri di lunghezza per 11 di larghezza, sorge nella famosa Piazza delle Tre Chiese di Gerace, dichiarata Bene Architettonico di interesse nazionale è tra i maggiori esempi di stile gotico della Calabria. La chiesa di San Francesco d'Assisi di Gerace faceva parte di un antico convento fondato nei primi anni del XIII secolo da un monaco di nome Daniele, compagno di San Francesco.
Oggi dell'antico convento rimane solo il pozzo ed una parte del chiostro. Come gran parte dei monumenti di Gerace, anche la chiesa di San Francesco subì diverse manomissioni, conoscendo periodi di splendore alternati ad epoche buie e decadenza. Dopo la confisca francese del 1806 i frati abbandonarono il convento, che ben presto venne adibito a prigione distrettuale.
Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1951 la Sovrintendenza per le Antichità della Calabria avviò le opere di restauro che durarono 20 anni, riportando il plesso religioso all'antico splendore. La chiesa di San Francesco d'Assisi presenta un bel portale gotico acuto a triplice archivolto intagliato, ricamato con delicati fregi e motivi geometrici di stile arabo-normanno.
La facciata è arricchita da una monadatura, da diversi capitelli e da una svastica raffigurante il sole che, nella simbologia orintale, rappresenta l'eternità. L'interno della chiesa, pur disadorno, conserva alcuni elementi stilistici molto interessanti, tra i quali il fastoso altare maggiore seicentesco in marmi policromi intarsiati, che costituisce uno dei più alti esempi del barocco in Calabria.
Mirabile opera del 1372 di un seguace di Tino da Camaino, è il sarcofago di Nicola Ruffo di Calabria. Nel sarcofago che prima si trovava addossato all'altare nello stesso vano, vegliano in fila sul corpo del guerriero, Santa Maria de Jesu al centro fra due angeli e i Santi Petro ed Elena a sinistra, Caterina e Paolo a destra.
Tra gli scarsi resti dell'antica cappella di Santa Maria de Jesu, attigua alla chiesa, rimangono un sarcofago romanico anepigrafo e alcuni resti di due colonne gotiche. Le lunghe opere di restauro hanno consentito di portare alla luce parti del Monastero dei padri Conventali e un'ala del chiostro.