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Svuotamento dei laghi Arvo e Ampollino, arriva il no della Regione

Non saranno più svuotati totalmente i laghi Arvo e Ampollino, almeno per ora i due grandi invasi nel cuore del Parco Nazionale della Sila non subiranno le pericolose opere di manutenzione che la società A2A aveva in progetto. Lo stop è arrivato ufficialmente dal Nucleo di valutazione dell'incidenza ambientale che nella seduta di martedì 10 settembre ha fornito parere negativo «delle tipologie e modalità di intervento, proposte dalla Società A2A, ritenendo che le stesse comportino effetti significativi e negativi sugli ecosistemi fluviali, quindi sulle specie biologiche e sugli habitat».

La bocciatura da parte del Nucleo VIA obbliga la Regione Calabria a rigettare il progetto di svaso dei laghi Arvo e Ampollino, a notificare alla società A2A la non fattibilità delle opere. E' stato infatti lo stesso assessore regionale all'Ambiente Francesco Pugliano a comunicare che trattandosi di aree di interesse comunitario, inserite nel progetto Natura 2000, qualsiasi intervento richiede un giudizio da parte del Nucleo per la valutazione di incidenza ambientale.

Sia il parere negativo da parte del nucleo VIA che il conseguente blocco del progetto da parte della Regione arrivano però solo dopo una richiesta ufficiale di sospensione del progetto inviata agli enti preposti dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Secondo il Ministero infatti per procedere a qualsivoglia lavoro all'interno del Parco Nazionale della Sila è necessaria l'autorizzazione paesaggistica, impossibile da ottenere per un progetto di svuotamento totale di oltre 160 milioni di m³ di acqua!

La richiesta di sospensiva è stata rivolta alla Regione Calabria direttamente dal soprintendente regionale ai Beni architettonici e paesaggistici Luciano Garella, che ha richiamato la Regione Calabria al rispetto delle norme di tutela dei Parchi nazionali. Analogo richiamo è stato fatto all'ente Parco Sila che nel mese di marzo aveva invece dato parere favorevole alle opere della società A2A.

Una brutta storia tutta calabrese, finita bene grazie alla mobilitazione delle associazioni ambientaliste e del popolo del web, ma anche alla sensibilità del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che ha fermamente richiamato gli amministratori calabresi alla salvaguardia dei laghi Arvo e Ampollino e del Parco Nazionale della Sila.