Prestito personale: come si calcola la rata mensile?

Come tutti sanno il prestito personale consiste in un contratto in base al quale un cittadino, con specifici requisiti anagrafici e reddituali, può avere accesso ad una somma in denaro che restituirà, successivamente, in rate periodiche sino alla completa restituzione. Il prestito personale si distingue leggermente da quello “finalizzato”, ovvero stipulato in occasione di un particolare acquisto di un bene o servizio.

In questo caso la somma presa in prestito non va all’utente che ne fa richiesta ma al rivenditore mentre le rate, com’è ovvio, saranno a carico del debitore. A prescindere dalla formula le persone sono solite procedere alla sottoscrizione di un prestito personale dopo aver fatto la sua simulazione per capire a quanto ammonterà la rata e, quindi, quale sarà la durata del debito.

Come si calcola la rata di un finanziamento?

È ovvio che restituire 10 mila euro in 24 rate sia diverso dal farlo in 48 perché, nel primo caso, gli importi mensili saranno pari al doppio. Quindi la simulazione serve a fornire una sorta di previsione con la quale valutare il piano di ammortamento più adatto in base alle nostre entrate. Le rate con le quali vengono restituiti i soldi presi in prestito da una banca o da una finanziaria non includono solo una quota mensile della somma ricevuta, ma anche una serie di costi di cui ti parleremo nelle righe che seguono.

Il calcolo della rata si può eseguire tramite una simulazione online oppure conoscendo alcuni valori esplicitati nei fogli informativi disposti dalla finanziaria. Tra questi i più importanti sono TAN e TAEG, due tassi che ci indicano in percentuale il tasso annuo nominale ed effettivo globale. Nello specifico il TAN è la quota di interessi applicati dalla banca sul prestito mentre, il secondo, è il costo complessivo del finanziamento dal momento che include il TAN oltre alle spese e agli oneri a carico del debitore.

Ecco cosa include ogni rata

Quindi la rata del prestito includerà il tasso di interesse applicato, i costi di istruttoria e di apertura, le spese di incasso della rata e gli eventuali costi dell’assicurazione qualora fosse necessaria. Il mercato dei finanziamenti, quindi, si propone ai potenziali clienti offrendo i valori di TAN e TAEG oltre a servizi extra e proposte commerciali per le quali siamo sempre liberi di rivolgerci verso quello che reputiamo il miglior offerente.

Cosa succede se non paghi una rata?

Se dopo un certo numero di rate il debitore volesse estinguere il finanziamento con un’unica soluzione potrà sempre farlo ma, in questo caso, il riferimento da consultare sarà il contratto stipulato all’avvio del prestito.

Al contrario qualora dovessero presentarsi imprevisti tali da impedire di pagare anche solo una rata sarà raccomandabile rivolgersi all’istituto cercando di trovare una soluzione compromissoria.

In questo caso potrebbero esserci diverse opzioni praticabili che sono sicuramente preferibili alla segnalazione come cattivo pagatore presso la centrale dei rischi, ovvero il CRIF. Segnalando anticipatamente la difficoltà a pagare la rata l’istituto sarà sicuramente più propenso a ristrutturare il debito, offrire più tempo o far slittare la rata al mese successivo applicando dei costi. In ogni caso questa è sempre l’opzione preferibile al ritardo di pagamento che, invece, farà scattare la procedura di recupero.