Vero, la Calabria non ha alcun trofeo nazionale in bacheca, nessuna Coppa Italia, nessuna Supercoppa e lo scudetto è stato mai cucito sul petto di una delle casacche delle squadre calabresi.
Ma il contributo della regione dato ai colori azzurri della nazionale di calcio è sempre stato notevole: il culmine lo si è avuto nel mondiale vinto dall’Italia di Marcello Lippi nel 2006 in Germania.
Nel mondiale tedesco figuravano infatti ben tre calciatori calabresi, di cui due erano titolari fissi: parliamo di Gennaro Gattuso, Simone Perrotta e Vincenzo Iaquinta, quest’ultimo anche in rete contro il Ghana. La tradizione dei calabresi con la maglia della nazionale continua con Emerson Palmieri e Domenico Berardi, che con l’Italia di Mancini fanno sognare la Calabria e tutta la nazione.
Berardi talento assoluto nato a Cariati protagonista con l’Italia
Se la nostra nazionale gode dei favori delle quote che sul sito scommesse di Betway la vedono a quota 7,00 per la vittoria a Euro 2020 al 24 giugno, il merito è sicuramente del lavoro svolto da Roberto Mancini, ma in gran parte va anche alle giocate, alle reti e agli assist di Domenico “Mimmo” Berardi. Classe 1994 nato a Cariati in provincia di Cosenza, sembra che Mimmo stia vivendo quest’anno il proprio periodo migliore e si sta esaltando con la maglia azzurra della Puma, con cui sta assumendo sempre più il ruolo di leader tecnico. L’ultimo campionato disputato con la maglia del Sassuolo, squadra della quale il calabrese è il primo marcatore di tutti i tempi, ha definitivamente consacrato le qualità di Berardi. Inoltre Mancini ha pian piano conferito sempre più fiducia al mancino facilitato anche dalla posizione che ricopre in campo in Emilia-Romagna: fascia destra a piede invertito. Forse proprio questo piccolo particolare, oltre alle qualità tecniche indiscusse, hanno fatto preferire il mancino a Bernardeschi per il posto da titolare in azzurro. Berardi è una promessa da sempre, da quando appena sedicenne era stato adocchiato dalla Juventus, ma un carattere un po’ turbolento gli aveva rallentato un’esplosione coerente con le sue abilità. Nelle due prime partite dell’Italia, il calabrese ha nettamente confermato quanto di buono mostrato in maglia azzurra, provocando l’autorete di Demiral contro la Turchia e fornendo l’assist del primo goal dell’Italia con la Svizzera ad opera di Locatelli, suo compagno di squadra a Sassuolo.
Sempre più decisivo, non deve smettere di crescere né con l’Italia né in campionato: ora che ad agosto compirà 27 anni è nel pieno della maturazione fisica e mentale, tanto che è già arrivato a quota 17 goal in Serie A lo scorso anno.
Emerson Palmieri, il mancino con il nonno di Rossano di Cosenza
L’ultimo terzino mancino a vincere in nazionale è stato Fabio Grosso, autore dell’indimenticabile goal nella semifinale contro la Germania e del rigore decisivo in finale con la Francia. Quest’anno la linea laterale della nazionale italiana è occupata da Spinazzola, grande rivelazione della Roma di Fonseca che ha trovato grande continuità in campionato nonostante la squadra giallorossa abbia deluso. La “riserva”, o se vogliamo seconda scelta, per Roberto Mancini alle spalle di Spinazzola è Emerson Palmieri dos Santos, nato a Santos in Brasile nel 1994 ma naturalizzato grazie al nonno da parte materna oroginario di Rossano, frazione di Corigliano-Rossano. Con il Chelsea, sebbene abbia giocato poco, ha comunque messo nella propria bacheca un’Europa League vinta con Sarri alla guida e la Champions League dello scorso anno. In realtà, il terzino brasiliano di origini cosentine era la prima scelta del CT Mancini e ha partecipato a tutte le gare del girone di qualificazione che l’Italia ha brillantemente chiuso a punteggio pieno, amichevoli di marzo incluse. Nella partita contro il Galles ha fatto il proprio esordio in quest’europeo comportandosi bene e raggiungendo la sufficienza abbondante secondo i maggiori siti e testate giornalistiche italiane ed europee.
Continua quindi a suon di presenze, goal e successi la relazione fra la Calabria e la nazionale italiana di calcio, nella speranza che Berardi e Palmieri possano emulare i risultati di Perrotta, Iaquinta e Gattuso regalando quindi ai tifosi italiani un’altra gioia dopo il Mondiale 2006, il quarto della storia della nazionale. Ottobre sarà anche il mese della Nations League, competizione in cui l’Italia è impegnata in semifinale contro la Spagna, e una delle due vincenti si scontrerà in finale contro la vincitrice di Belgio-Francia. Un’altra occasione per tifare la maglia azzurra della nazionale.