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Cattedrale di Squillace

Cattedrale di SquillaceIl primo edificio di culto latino venne costruito nel borgo di Squillace nel 1096 per volere del conte normanno Ruggiero I d'Altavilla subito dopo la conquista della città.

L'attuale chiesa Cattedrale fu edificata invece dopo il terremoto del 1783 dal Vescovo Mons. Nicola Notaris, su disegno dell'ingegnere Claudio Rocchi. Ci vollero complessivamente quattordici anni per terminare i lavori condotti da quattordici maestri scalpellini, guidati da Domenico Caruso di Altilia. La facciata odierna in pietra da taglio di ispirazione romanica si presenta con un corpo centrale leggermente avanzato rispetto a quelli laterali.

I tre portali scolpiti con timpano a lunetta vengono preceduti da una piccola scalinata sempre in pietra lavorata. Una trabeazione con balaustre divide la facciata in due, in senso orizzontale. Nel secondo ordine si notano due monofore e, sulla destra, un orologio.

La cattedrale è formata da tre navate divise da pilastri, ed al suo interno si segnalano un fonte battesimale del XVI secolo, il monumento sepolcrale al vescovo Capece Galeota, vissuto tra il XV ed il XVI secolo, e una tela settecentesca di Domenico Basile. Una delle cappelle interne all'edificio sacro è dedicata a Sant’Agazio Martire, decapitato a Costantinipoli e patrono di Squillace.

Il prospetto in marmo rosa è datato 1580, i due sportelli in legno, su cui sono raffigurate le immagini di Sant'Agazio e San Gregorio, sono del XVIII secolo. I mosaici sulle pareti laterali, opera del maestro lucchese U. Mazzei, raffigurano il martirio e l'arrivo del martire a Squillace. Di particolare rilievo le decorazioni interne alla chiesa realizzate da Carmelo Zimatore e Diego Grillo da Pizzo tra il 1915 e il 1918.

La Cattedrale conserva anche le reliquie del martire Sant'Agazio, centurione romano della Cappadocia, decapitato sotto Diocleziano in Costantinopoli nel 311 d.C. e patrono della città di Squillace e della Diocesi. Il suo culto è giunto a Squillace assieme alle reliquie, secondo la leggenda con l'urna trasportata dalle onde del mare, secondo la storia per opera dei monaci basiliani che, nella lotta iconoclasta di Leone III Isaurico, lasciarono l'Oriente per approdare sulle coste calabresi e siciliane.

Posta a 344 metri di altitudine sulle pendici orientali della catena delle Serre calabresi, a dominio dell'omonimo golfo, Squillace è una graziosa località di collina, posta si di una roccia percorsa alla base dai torrenti Alessi e Ghetterello. Il borgo nacque nel VI secolo d.C. fondato dalla popolazione della cittadina di Scolacium assalita e ripetutamente saccheggiata dalle scorrerie dei saraceni.