Attiguo alla Cattedrale di Rossano, il Museo Diocesano fu il primo istituito in Calabria, ospita il pregiato Codex Purpureus Rossanensis, evangelario miniato del VI d.C..
In due sale, ottenute riattando opportunamente i locali della sagrestia della Cattedrale, vennero raccolte testimonianze artistiche, suppellettile sacra e liturgica insieme ad altro materiale documentario di varia epoca a degna corona del ben più famoso Codex Purpureus, evangelario greco miniato in oro, perla della cultura mondiale e gloria di Rossano e della Calabria.
La nuova e più ampia struttura, ricavata in un'ampia ala del Palazzo Arcivescovile, ha consentito un allestimento più adeguato e razionale degli spazi espositivi, oltre naturalmente al recupero di altre testimonianze prima invece accantonate. Nel nuovo contesto più vasto e moderno, le collezioni sono offerte ai visitatori con una precisa successione tematica e là dove possibile cronologica, in modo da facilitare una fruizione spiritualmente più ordinata e significativa.
Nel Museo Diocesano di Rossano tra i vari oggetti di notevole importanza storica ed artistica si segnalano in particolare uno specchio greco in bronzo del V secolo a.C. la tavola a fondo oro della Pietà, di scuola veneta risalente al VX secolo, e la Sfera Greca, ostensorio cesellato in perfetto stile gotico di fine XV secolo. Oltre ai vari suppelletili lirgici, si segnalano anche l'anello sigillo di San Nilo risalente al XIII secolo, i Capitoli manoscritti dei Privilegi della Regina Bona Sforza alla città e varie Pergamene, tra cui la lettera di Carlo II d'Angiò all'arcivescovo di Rossano del 1298.
Interessanti e ricchi di storia e di arte sono inoltre i molti parati liturgici di varia epoca, colore ed uso. Senza sminuire l'importanza storica degli oggetti esposti all'interno del museo, il vero gioiello del Museo Diocesano e di tutta la città di Rossano, è senza dubbio il Codex Purpureus Rossanensis.
IL CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS. Il Codex Purpureus, conosciuto anche con l'appellativo di Rossanensis, è un antico evangelario greco del VI secolo d.C. miniato in oro e realizzato tra la Palestina e la Siria. Giunto a Rossano intorno al IX secolo, portatovi da qualche monaco in fuga, il Codex Purpureus contiene la trascrizione in greco dei vangeli di Matteo e Marco. Vergato con caratteri onciali su pergamena color porpora, da qui il nome di purpureus, il Codex Purpureus è ancora oggi uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento.